venerdì 29 maggio 2009

Carta d'identità digitale


CARTA D'IDENTITà DIGITALE...
sotto forma di favola....

Cosa ne pensate????


C'era una volta, più precisamente nel 24 giugno 1987 (non molto tempo fà) una giovane donna che aspettava di entrare in sala operatoria. Come leggeremo più avanti io : MARIA LAURA non presi la predisposizione materna con la tecnologia.
Al mio 11° compleanno nel 1998 ricevetti una scatola blu che nella favola potrebbe rappresentare l'oggetto magico ma nella realtà era un cellulare.....
Il mio mitico ONDA della tim che in pochi conoscono :-).
Aveva poche funzioni come doveva essere poi per i primi mezzi di comunicazione
senza fili: era un cellulare Gprs, non riceveva mms, la scheda inserita era di 16 Kb: in rubrica entravano 100 nomi e poteva contenere 12 messaggi. La fanciulla che ero si trasformò in una adolescente che potremmo definire principessa! Nel 2002 in casa c’è l’oggetto della discordia tra me e mia sorella, il computer fisso,
pentium 3 che la befana ci aveva fatto trovare nel salone. Quante ore passate a
giocare a Tetris, il mio gioco preferito, quanti disegni con power point .. Picasso a confronto non avrebbe fatto di meglio :-) .
Nel 2003 non sopportavo più il pc e cosi preferisco leggere Topolino; iniziavano a
diffondersi nuovi programmi, nuove innovazioni tecnologiche che io apprendevo dai miei amici! Nel 2005 creo il mio account MSN , ora si che avevo trovato qualcosa di interessante ed alle 10 pag. di Topolino e Cioè, preferivo 5pag. di questi
e molte ore sulla sedia a scrivere ai miei amici, ad inviare e-mail, a condividere
cartelle e inviare singoli file.
L'anno successivo 2006 mi iscrivo all'università e consulto
mondo ai lati per avere informazioni sulle notizie riguardanti il mio corso di laurea.
Nel 2007 utilizzo google talk, condivido documenti e creo presentazioni.
La favola procede fino ad arrivare a questi ultimi mesi dell'anno 2009 dove facebook invade tutto il mondo, ognuno sa ciò che pensa un'altro
amico perchè face, come è chiamato dai giovani, ti mette sempre in crisi e
perchè no è anche un pò invadente con la domanda : "A cosa stai pensando??".

Beh ora per ogni favola che si rispetti dovrebbe esserci la conclusione... Ma
non la troverete perchè la tecnologia è sempre in evoluzione ed è difficile
(se non impossibile) trovare la parola Fine!!!


...e vissero felici e contenti!!!

eppure....Volare!!!! RICERCANDO FORSE LA FELICITA'...


Eppure volare per cercare la

felicità...

Ricercarla....



LA RICERCA DELLA FELICITA', film che qualche sera fa hanno trasmesso in tv.
La frase più significativa affermata dal protagonista è:

"SE VUOI QUALCOSA VAI ED INSEGUILA”!!!!!


Credo che devi Inseguire
il tuo sogno fino a sognarlo la notte,
fino a vederlo realizzarsi,fino ad attaccarti alla speranzadi poter tornare indietro,fino alla voglia matta di vivere dentro il cielo della tua FELICITA'!!!!


Non è un film leggero, questo è certo. E sapere che è tratto da una storia vera non aiuta molto, ma fa pensare e riflettere, perchè è questo lo scopo del film.

Film del 2006 di Gabriele Muccino, con un Will Smith in forma che porta, per l’occasione, anche il figlio Jaden sul palco.
Anni ‘80, Chris
Gardner è il padre di una famiglia che riesce a stento a mantenere, con una moglie che non crede poi molto nei suoi progetti.
Investendo su uno strumento medico creato da lui stesso spera quindi di risolvere i problemi finanziari, riuscendo solo a farsi
lasciare dalla moglie
, che abbandonerà anche il figlio per cercare più fortuna in un’altra città.
Sarà quindi la lotta disperata di un
uomo contro la povertà
, che per dare una casa al figlio sarà costretto ad andare nei dormitori per senza tetto o a dormire nei bagni della metropolitana.
Una speranza si riaccende quando riuscirà a guadagnare uno
stage
in una grossa azienda, stage che non verrà però pagato, e per questo dovrà fare una scelta.
Un film ben diretto, con un Muccino
all’apice della sua carriera e un Will Smith sempre in gamba, che dimostra di riuscire perfettamente anche nei ruoli più drammatici.
I personaggi, presi da una storia realmente accaduta, sono
ben interpretati e mai esagerati
, realistici anche quando spereresti che non lo fossero e protagonisti di scene veramente commoventi.
Un film consigliato, soprattutto a chi pensa che mollare sia la soluzione più facile.

Non permettere a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa… proteggi i tuoi sogni.”



RECENSIONE A CURA DI VANIEL MAESTOSI

Chi come noi considera Muccino un interessante dilemma cinematografico, esce dalla sala sorpreso e sospeso. Sorpreso per il film: semplice, piacevole, molto più rilassato dei precedenti, quasi a tinte realistiche. Sospeso perché lontano dai suoi parametri non riesci a giudicarlo oggettivamente, lo stile appare a singhiozzi ma è impalpabile, coerente invece nella solita, stavolta noiosissima, voce fuori campo.

San Francisco è la cornice ideale dove interpretare il sogno americano, una storia possibile solo nella terra dell’opportunità, nella patria dell’investimento, dove lusso e povertà ‘dialogano’ costantemente in un panorama di opposti continui. Muccino apre la camera a quelle sfumature sociali, incontra e scontra lusso e fame, costruisce un film pulito, senza nessun eccesso, una storia realmente onesta.

Chris Gardner è un personaggio solare, chiaro, sfortunato fino alla pena ma dignitoso e fiero, qualità che il cinema di Muccino ricerca costantemente, spesso però uguagliando la dignità al successo, come se la gioia fosse nell’affermazione costante dell’io lavorativo, che una volta affermato cammina più sereno, in scarpe comode marrone acceso (notare il finale...) e dimentica la depressione…

Will Smith e figlio dialogano teneramente e sono bravi; in un ruolo completamente opposto a lui, l’ex Principino di Bel-Air appare cresciuto, invecchiato, attento ai dettagli. Muccino racconta di avergli mostrato De Sica e Rossellini, di averlo introdotto al Neorealismo italiano per approfondire l’essenza della miseria e l’incredibile durezza che essa trascina. I risultati sono discreti ma è lo stile della regia, come al solito, a lasciare perplessi; confonde Neorealismo e lieto fine, crea una tale confusione di stili da perdere l’essenza stessa dello stile.

Una parabola piacevole ma senza ombra di grinta, buonista quanto basta per raggiungere la ormai vacua notte degli Oscar ma non di sicuro per entrare nei dintorni rari del cinema d’autore.



Per iniziare


Riflessione

A chi non è mai capitato di pensare :” però non sarebbe male oggi possedere un paio di ali”!!!!!!! Su dai ammettetelo non c'è nulla di male... Quante cose si potrebbero fare se ognuno di noi potesse volare??!! Beh si eviterebbe il traffico, non si inquinerebbe l'aria, non si farebbero file per fare benzina che dire niente male.... Ma quando piove come si fa? Questo si che è un problemino non trascurabile.

Questa era una piccola parentesi ironica per rompere un po' il ghiaccio.

Qual'è la prima cosa che pensate quando sentite dentro voi una voglia irrefrenabile di evadere da una situazione che non vi piace? Semplice vorreste volare e andare il più lontano possibile; in fondo comunicare si potrebbe contrapporre a questo volare che continuamente scrivo :-) . Si perchè evadere dalle cose e dalle persone che non ci piacciono implica secondo me un senso di libertà . Siamo cosi consapevoli di scegliere cosa vogliamo e allontanare ciò che non desideriamo e ciò ci fa prendere il volo!!!

Simbolo di libertà in assoluto per me non è altro che la Farfalla! Una creaturina cosi elegante che intenerisce a primo impatto. Vive un solo e semplice giorno, questo mi fa pensare immediatamente al motto : CARPE DIEM! Non voglio per nulla rattristire chi leggerà queste parole, vorrei trasmettere anzi intensificare la parte del nostro “IO” che si sofferma nel vivere le emozioni. In questo mondo dove tutti sono attenti a non trasmettere all'altro ciò che in realtà sentono basterebbe molta semplicità nell'aprire le braccia e far sentire l'altro parte di te... Non è poi cosi difficile.. Dai cosa aspettate.. è cosi semplice volare nel cuore di chi si vuole bene!!!!!!!!!!!!!


Maria Laura!!